Una delle cause più comuni di perdita dell’udito (ipoacusia trasmissiva) nei Paesi sviluppati è l’otite media secretiva: si tratta di una condizione caratterizzata dalla presenza di liquido nell’orecchio che si manifesta in assenza di dolore e febbre, ma che può avere ripercussioni sullo sviluppo del linguaggio di un bambino se persiste nel tempo.

È ben noto, infatti, che questa condizione può causare da 25 a 30 dB di perdita dell’udito. Essere in grado di prevedere la prognosi sfavorevole può teoricamente ridurre il periodo di deficit uditivo, con tutti i benefici che ne conseguono. 

Sebbene la diagnosi si basi principalmente sull’otoscopia, un team di ricercatori dell’Università Erciyes, in Turchia,  in uno studio pubblicato sul Journal of Audiology & Otology, sostiene la possibilità che la timpanometria possa consentire una rilevazione precoce di otite media secretiva nei bambini. La timpanometria è un esame che consente di valutare oggettivamente la condizione dell’orecchio medio e la mobilità di timpano e catena degli ossicini. Il test consiste nel sottoporre il canale auricolare a diverse variazioni di pressione dell’aria.

“Accorciare il periodo con la perdita dell’udito causata da otite media secretiva attraverso misurazioni oggettive sarebbe vantaggioso anche per la salute pubblica, in quanto si diminuirebbe il numero di visite ospedaliere e il costo complessivo della malattia”, scrivono gli autori. 

Otite media secretiva e timpanometria: lo studio

I ricercatori hanno raccolto i dati di 91 bambini, di cui 61 affetti da otite media secretiva e 30 senza alcun liquido nelle orecchie. Tutti i piccoli pazienti sono stati seguiti mensilmente utilizzando timpanometria a banda larga. 

Dopo il completamento delle misurazioni, gli autori hanno separato i volontari in quattro gruppi in base alla durata del recupero: 

  • prognosi buona (≤1 mese, n=18);
  • prognosi peggiore (>1 mese, n=29);
  • intervento chirurgico (nessun recupero, n=14);
  • controllo (orecchie sane, n=30). 

La pressione di picco timpanometrica, la frequenza di risonanza e i livelli di assorbanza sono stati confrontati all’interno e tra i gruppi.

Risultati della ricerca

Le orecchie dei bambini con otite media secretiva avevano misure di assorbimento inferiori rispetto ai controlli a tutte le frequenze. Le differenze erano significative a 250, 500 e 1.000 Hz ( p <0,001). Tuttavia, a 2.000 Hz, i livelli di assorbimento delle orecchie con versamento erano simili a quelli del gruppo di controllo solo nel gruppo con buona prognosi ( p >0,05). 

L’analisi delle caratteristiche operative del ricevitore ha rivelato che le misure di assorbimento superiori a 0,237 e 0,311 a 1.000 Hz e 2.000 Hz, rispettivamente, avevano sensibilità e specificità superiori al 70% per la previsione di una buona prognosi.

In altre parole, la timpanometria si è rivelata un esame potenzialmente efficace per la rilevazione precoce di otite media secretiva. “Tuttavia, per confermare i nostri risultati sono necessari studi estesi che includano un numero maggiore di partecipanti”, concludono gli autori.