L’otite del nuotatore, conosciuta anche con l’appellativo di orecchio del nuotatore, è un’infiammazione del condotto uditivo abbastanza ricorrente tra chi pratica sport acquatici, in particolare il nuoto. E può rappresentare uno spiacevole contrattempo durante le vacanze estive in famiglia, considerando che i bambini risultano spesso vulnerabili a questa fastidiosa irritazione dell’orecchio.

Fortunatamente, questa forma di otite non rappresenta una condizione particolarmente grave e si cura con relativa semplicità. Tuttavia, conoscerne le caratteristiche e sapere cosa fare per prevenirla può essere utile ad evitare di sottoporsi o sottoporre i nostri cari ad una simile seccatura.

Che cos’è l’otite del nuotatore (orecchio del nuotatore)?

L’otite del nuotatore è un’infezione provocata dall’ingresso dei batteri all’interno dell’orecchio in seguito ad un contatto prolungato con l’acqua. Nello specifico, l’infezione avviene quando l’acqua si stagna all’interno del condotto uditivo ed elimina il rivestimento protettivo del cerume, creando una condizione di umidità favorevole alla proliferazione dei batteri. 

In questo ambiente, i germi crescono fino a portare ad un rossore ed un rigonfiamento del condotto uditivo. Questo è il motivo per cui l’otite del nuotatore potrebbe essere associata anche ad una condizione temporanea di calo dell’udito (ipoacusia trasmissiva).

Quali sono i sintomi?

La prima manifestazione di otite del nuotatore, di solito, è un prurito insistente in prossimità della parte interna dell’orecchio. Anche se la tentazione di grattarsi è molto forte, in questi casi è meglio non cedere all’istinto di inserire il dito all’interno del condotto uditivo, onde evitare di peggiorare l’infezione. 

Al prurito, spesso, segue un dolore molto intenso al punto tale che anche un semplice gesto come masticare oppure appoggiare l’orecchio al cuscino inizia a far male. Ecco perché seguire alcuni piccoli accorgimenti utili per evitare questa infezione può rappresentare una scelta piuttosto saggia.

Suggerimenti e forme di prevenzione

Un primo consiglio fondamentale è sicuramente quello di asciugarsi bene le orecchie e di non lasciare residui di acqua che possano stagnarsi all’interno del condotto uditivo. In questo senso, evitare di stare immersi per troppo tempo può senz’altro aiutare. Allo stesso modo, si consiglia di evitare assolutamente l’utilizzo dei bastoncini di cotone per pulire le orecchie. In questo modo non si eliminano i batteri, anzi, il contatto con il cotton fioc può contribuire ad incrementare l’infiammazione. Attenzione, infine, ad evitare di nuotare in acque sporche o in mari e piscine particolarmente affollate.

I tappi possono venire in aiuto degli appassionati di nuoto, a patto che si tratti di otoprotettori appositamente realizzati per evitare l’ingresso dell’acqua. In caso contrario, indossare tappi non idonei a questo scopo potrebbe risultare una mossa controproducente. 

Infine, ci sono alcune circostanze in cui i dottori consigliano alle mamme dei bambini che praticano nuoto in maniera continuativa, quindi soggetti particolarmente vulnerabili a questa forma di otite, di utilizzare – in via preventiva – delle specifiche gocce auricolari per proteggere le orecchie dopo ogni nuotata. 

Come curare l’otite del nuotatore?

La premessa è d’obbligo: soltanto uno specialista, dopo un consulto medico, potrà darvi un’indicazione precisa su cosa fare nello specifico per risolvere la situazione. In generale, l’otite del nuotatore viene curata con i farmaci ed il periodo di guarigione va dai 7 ai 10 giorni. L’intensità del dolore potrebbe aumentare nelle prime 24 ore dall’inizio del trattamento, ma pian piano le cose tendono a migliorare.

Invece, usare un panno caldo morbido da appoggiare in prossimità dell’orecchio può essere un efficace espediente per alleviare il dolore. Il classico “rimedio della nonna”.