Innanzitutto occorre sapere che nel nostro Paese oggi quasi tutti gli ospedali effettuano lo screening audiologico neonatale, già al secondo giorno di vita, un esame non invasivo che consente di individuare eventuali malattie e di intervenire tempestivamente con le terapie. I problemi di udito, tuttavia, possono anche sopraggiungere in un secondo momento e la prima domanda che inevitabilmente si pongono i genitori è quale sia la causa del disturbo.

Principali cause di ipoacusia infantile

Esistono varie circostanze determinanti che possono manifestarsi ancor prima della nascita, nei primi mesi di vita o nel corso dell’infanzia. Le cause prenatali comprendono tutti i fattori che sono in grado di danneggiare l’embrione durante la gravidanza: alcuni di questi agenti possono essere fattori genetici, l’utilizzo di farmaci ototossici, alcune infezioni materne, etc. Alcuni fattori, invece, possono agire proprio al momento del parto: trauma da parto, un parto prematuro, un’anossia o ipossia, l’ittero neonatale da incompatibilità Rh materno-fetale. Le cause post-natali, infine, si manifestano durante la crescita e possono non essere individuate al primo screening, in quanto riguardano patologie acquisite nella fase di crescita dei bambini: meningite, morbillo ecc.

Come agire con i bambini con problemi di udito

Occorre tenere presente che in tutti questi casi il fattore più influente è l’azione tempestiva: accorgersi il prima possibile dei sintomi manifestati dai bambini con problemi di udito consente ai genitori di adottare per tempo delle misure preventive (dotandoli di apparecchi acustici adatti alle loro esigenze), in modo da scongiurare conseguenze spiacevoli come i disturbi dell’apprendimento, le difficoltà linguistiche o di concentrazione.

Ciò significa che l’intera famiglia ha un ruolo essenziale nell’individuazione dei sintomi, perché alcuni segnali possono dimostrare l’esistenza di un problema già dai primissimi mesi di vita.

Normalmente il bambino:

  • Dovrebbe reagire ad un suono forte “balzando” e girando istintivamente la testa verso la fonte del suono.
  • Tra i 3 e i 4 mesi d’età, dovrebbe riconoscere la voce dei propri genitori e iniziare a pronunciare con chiarezza alcune lettere.
  • Tra i 5 e i 6 mesi il bambino dovrebbe emettere suoni assimilabili a delle paroline.
  • Tra gli 8 e i 9 mesi già dovrebbe associare gesti e oggetti alle parole che li rappresentano.
  • Tra gli 11 e i 12 mesi, pronunciare le prime parole.

Se queste fasi non si susseguono in modo più o meno corrispondente potremmo trovarci in un caso di ipoacusia infantile. In particolare, nei bambini con problemi di udito possono manifestarsi alcuni o tutti questi sintomi:

  • Nessuna reazione a rumori forti
  • Nessuna risposta alla vostra voce
  • Essere costantemente irritabile per nessun motivo chiaro
  • Smettere di prestare attenzione
  • Avere poca energia
  • Non comprendere le direzioni
  • Avere la febbre
  • Avere dolore all’orecchio

In qualsiasi di questi casi è sempre consigliato il consulto tempestivo dello specialista, che saprà verificare che le ragioni di questi sintomi siano effettivamente dei problemi di udito e consigliarvi la strada più giusta da intraprendere.