Gli apparecchi acustici rappresentano, allo stato attuale della ricerca, l’unico trattamento efficace per l’ipoacusia. La loro efficacia è testimoniata dal grado di soddisfazione espresso dagli italiani nell’ultima indagine Euro Trak: l’83% si è dichiarato molto soddisfatto della performance dei suoi nuovi apparecchi acustici.

Tuttavia, abituarsi agli apparecchi acustici non è immediato, ma sono necessari diversi giorni per poter riabituare la mente a percepire ed elaborare nuovamente i suoni, nonché imparare ad inserire correttamente le protesi all’interno dell’orecchio e a stabilire le impostazioni corrette. Ecco perché nel nostro centro acustico è possibile effettuare una prova gratuita degli apparecchi acustici. Durante il periodo di prova, diamo ai nostri clienti un diario acustico in cui riportare tutte le impressioni relative alla nuova protesi e al suo utilizzo, e fissiamo un appuntamento dopo una settimana per poter valutare insieme la prima parte del percorso, effettuando, se necessario, piccole regolazioni alle impostazioni.

Diario acustico

Per darvi un’idea di come si svolge l’intero processo abbiamo pensato di condividere con voi il diario acustico di un nostro paziente.

18 aprile

Sono stato aiutato ad indossare le protesi nello studio del Centro Acustico. Collaboro, ma non percepisco nulla oltre la novità. A casa, in cucina, mi meraviglio del forte rumore metallico che mi sorprende nel manovrare le posate, poggiare un coperchio sulla pentola… Sento il cigolio di uno sportello e il tonfo nel chiuderlo. Non ho badato al livello sonoro del televisore, debbo badarci questa sera e fare delle prove rilevando la misura del livello di emissione.

Durante il riposino ho avuto fastidio in entrambe le orecchie dovuto alla presenza dei corpi estranei al loro interno. Ho sentito il ronzio di una mosca! Piccolo bisticcio fra le stanghette degli occhiali per la lettura e le protesi: queste si sono lamentate un po’.

A sera, dinanzi al televisore, effettuo la prova sonora: il livello è posizionato su 36 unità di misura incognita del volume; lo abbasso lentamente e fino al valore 10: l’audio è accettabile, sotto 10 è udibile di meno, a valore 5 bisogna tendere l’orecchio. Poi c’è lo zero con il suo silenzio. Serata dinanzi alla TV: telegiornale, talk show live, programma musicale “La gioia della musica” con parlato, musica di singolo strumento, coro e complesso sinfonico registrato precedentemente, un opinion maker non so se live e un film sottotitolato. La serata è piacevole, il volume a livello 15, la percezione del suono perfetta, anzi nel film ho notato qualche differenza fra parlato e sottotitoli. Durante il live ho notato, negli interventi femminili, qualche picco metallico in corrispondenza di armoniche di voce. La fine del mondo (di un certo mondo). Ho tolto le protesi alle 23.15.

19 aprile

Ore 7.15 circa indosso le protesi: ho difficoltà per posizionare il destro per la mancanza di sensibilità nelle dita della mano destra: temo sia messo male! La mano sinistra sembra messa bene: la mano sinistra ha sensibilità ed è venuta in aiuto alla destra! L’intera giornata passa senza problemi di udito perché non ho badato a nulla… neppure alla protesi! A sera, durante l’iniziazione del nuovo computer, ho notato che le protesi hanno fatto il loro dovere amplificando anche la mia voce, purtroppo in modo sgradevole e metallico. Forse nella situazione pregressa il tono si è elevato! Debbo rieducare la voce.

21 aprile

Indosso le protesi con maggio abilità, specie la destra: uso essenzialmente la sinistra. Ascolto bene la conversazione telefonica con il flag del vivavoce e telefonino a piccola distanza dal viso. Mio genero è costretto ad abbassare la voce mentre mi parla per evitare di provocare i picchi metallici associati ad alcune armoniche vocali.

22 aprile

Indosso le protesi non disinvoltamente e per tutta la giornata non mi sento sicuro! Ho sempre l’impressione che il padiglione auricolare esterno non sostenga la parte interna ma che nuoti in abbondanza: non capisco se poggiano o sono sostenuti dal cavo che li collega alla parte interna. Debbo controllare meglio i movimenti riflessi dalle mani nel loro avvicinarsi a queste… zone proibite! In un controllo causato da fastidio ho trovato la protesi sinistra libera nella parte interna dell’orecchio sostenuta solo dalla parte esterna! L’audio non presenta criticità: non sono cosciente, generalmente, della loro presenza. Seguendo il TG fra notizie e interviste comunicate da voci femminili ho notato picchi metallici in corrispondenza della pronunzia di “esse”, specie se nella stessa sillaba è in compagnia con lettere e vocali dolci e in assenza della h. Per l’eloquio maschile ciò non è capitato. Però, cosa interessante: in un talk show erano presenti una donna e quattro uomini, due dei quali in videoconferenza; nella conversazione sentivo parlare la donna e due uomini, di cui uno nello studio, con una modulazione metallica persistente e accentuata.

23 aprile

Mentre indossavo le protesi ho fissato la mia attenzione a ciò che è avvenuto ieri sera mentre seguivo un film disimpegnato e soporifero: durante una scena di convivio in cucina un attore dice: “il forno ha suonato” e la padrona di casa si alza e ha accudito il forno; io non avevo sentito il trillo! E allora fermo la proiezione e torno indietro più volte finché non percepisco lievemente il trillo. Era mia distrazione? Era emesso a bassa sonorità o era in frequenza collocata nella parte più carente del io udito? La mia paura di perdere la protesi è aumentata quando chinandomi ho percepito andare per i fatti suoi la parte interna dell’orecchio sinistro.

24 aprile

Ho indossato le protesi con minore difficoltà. Nell’innaffiare il terrazzo ho messo in opera un’azione… Ho sfruttato la copiosa capienza dei padiglioni auricolari per appendervi anche le cuffie che mi avrebbero consentito di udire un po’ (due ore) di musica! Gli auricolari erano sospesi a circa due cm dall’orecchio interno. Tutto è andato bene! A sera, concerto del Teatro Regio di Parma con coro, orchestra e cantanti basso, baritono, tenore, soprano leggero e soprano lirico; prologhi e brani di opere varie. Fra gli strumenti e le voci è stato utilizzato tutto lo spettro delle frequenze sonore della fascia udibile; le parole del canto maschile: perfettamente udite; nel canto delle soprane: il recitativo al bacio, il gorgheggio con molte difficoltà, specie negli acuti, nei vibrati e nei super acuti che stravolgevano anche i bei lineamenti della soprano e sicuramente spaventavano i bambini e le orecchie! Il concerto è stato bellissimo!

25 aprile

Ho indossato le protesi e ho scoperto che hanno un indicatore acustico di guida. Sono in festa e esentato da qualunque pensiero.

27 aprile

Visita di controllo presso lo studio. Il Centro Acustico rileva:

  • indosso le protesi a castigo di Dio: praticamente fuori dal condotto auricolare;
  • con pazienza sono aiutato ad indossarle nella speranza di acquisire presto l’abilità necessaria;
  • le protesi non sono state pulite bene, anzi si sono otturate;
  • nella parte più inerente al loro scopo: comprendo dall’amplificazione il corretto posizionamento delle protesi;
  • ho ancora problemi sul potere risolutivo acustico; difficoltà a distinguere fra: minestra, finestra, ginestra, mentre per parole sparse, mentre per battute di mano ecc… me la cavo bene.

28 aprile

Indosso, penso in modo corretto, le protesi: infatti denunziano la loro presenza sottolineando ogni piccolo rumore con la loro connotazione metallica! Mi immergo nel mercatino rionale e tutto va bene, ma per un movimento sbagliato, nel porgere il denaro ad un venditore posto sul suo camion-negozio, mi strappo la protesi destra, che mi ritrovo in mano e con disinvoltura la rimetto in loco e con meraviglia in maniera corretta.

29 aprile

Ieri sera, prima di rilassarsi davanti alla TV, ho trasferito l’apparato pulizia e stoccaggio delle protesi nello studio, per usufruire della lente di ingrandimento inserita nell’apparato illuminante. Ho effettuato una pulizia accurata e messo nella custodia le protesi. Quindi, senza protesi, davanti alla TV. La meraviglia mi ha colto seguendo e sentendo tutto senza aumentare il livello sonoro! Inoltre nel talk show che seguo erano presenti in studio il moderatore e la giornalista di cui parlavo giorni fa. Nel loro parlar sentivo ancora le armoniche alte, solo che non erano forti né metalliche.

30 aprile

Indosso le protesi con maggiore abilità. A messa sento meglio l’omelia e mi ricredo sull’eloquio del parroco.

1 maggio

Festa! A pranzo, più volte invito mia figlia ad abbassare la sua voce naturalmente squillante!

2 maggio

In piscina, al mattino. Indosso le protesi dopo il riposino e sono rincorso da questo pensiero: nello studio, la prima volta, durante il test audiometrico tramite le cuffie anecoidi, mi è stato mostrato il display del vide e, se non ricordo male, lo spettro uditivo era suddiviso in cinque fasce. Le prime tre in linea, le altre due in caduta più o meno ripida. Nel chiedere all’audioprotesista verifica di tale ricordo, desidero chiedere: le protesi sono predisposte per gestire, in amplificazione, tali fasce? Se sì, desidererei diminuire leggermente le più alte, nella speranza di tagliare la componente metallica associata e aumentare lievemente le basse.

3 maggio

Giorno di visita al Centro Acustico. L’audioprotesista, dopo un controllo sul posizionamento delle protesi, mi suggerisce un trucco da usare quando le indosso (loro sensibilità per non dirmi che sono messe male!). dal mio accenno al vissuto durante la settimana e sbirciando il diario, sistemano l’amplificazione degli apparecchi meglio di come avevo pensato ieri sera. Mi centellinalo le facility che contornano le protesi. Nel resto della serata, sguazzo nei suoni con grande soddisfazione!

Conclusioni

Come si è visto da questo interessantissimo e puntuale diario acustico, abituarsi agli apparecchi acustici richiede tempo, ma una volta trovata la giusta sintonia si può tornare a sentire di nuovo davvero bene!