Che i videogiochi potessero causare pericoli ai giocatori nella vita reale è cosa nota: tunnel carpale e problemi alla vista sono tra i più comuni e riguardano, più in generale, tutti coloro che trascorrono molto tempo davanti al pc. Ma sapevate che i videogiochi nello specifico possono causare problemi di udito, al punto che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha ritenuto queste attività “un importante e modificabile fattore di rischio di perdita uditiva”?
Perché i videogiochi possono essere dannosi per l’udito
Il motivo principale per cui i videogiochi possono essere dannosi per l’udito è che, nella maggior parte dei casi, gli utenti che giocano assiduamente utilizzano anche le cuffie e, per rendere ancora più immersiva e coinvolgente l’esperienza videoludica, alzano al massimo il volume. Se da un lato infatti le tecnologie hanno fanno fatto passi da giganti nel rendere realistica l’esperienza di sparare con un fucile, simulando ad esempio il contraccolpo a livello visivo con un movimento dell’inquadratura, non ci si poteva esimere nel ricercare anche a livello uditivo lo stesso realismo, riproducendo il suono prorompente dello sparo. Nella realtà, il suono di un colpo di fucile raggiunge i 160dB, molto al di sopra della soglia di sicurezza fissa sugli 80dB. Immaginate quindi quanto potrebbe essere dannoso se ascoltato in cuffia, ad un volume ancora più alto.
Questo era solo un piccolo esempio: effetti sonori iper realistici, musiche di ambientazione originali e coinvolgenti, voci dei compagni si squadra quando si gioca in team sono solo alcuni dei suoni con cui le orecchie vengono bombardate durante una sessione di gioco.
Inoltre, molti giocatori di professione o gamers provetti passano ore e ore a giocare, il che significa che la regola dell’OMS sul 60:60, ossia 60 minuti di ascolto in cuffie al 60% del volume, non viene rispettate nemmeno nei tempi. Le orecchie hanno infatti bisogno di una pausa dal suono in cuffia di almeno 20 minuti per “ricaricarsi” dopo un’ora di ascolto con le cuffie.
Cosa dicono gli studi
Il gaming è una delle attività ricreative più popolari in tutto il mondo: secondo le ultime fonti online si parla di oltre 3 miliardi di giocatori in tutto in mondo nel 2022. Nonostante questo, sono ancora pochi gli articoli scientifici che ne analizzano i rischi a livello uditivo. Uno dei più completi è quello pubblicato sul British Medical Journal relativo al rischio di perdita dell’udito dovuta all’esposizione a videogiochi o eSport. Dopo aver analizzato cinque studi sottoposti a peer review che valutavano associazioni o correlazioni tra gioco e perdita dell’udito o acufene, gli autori hanno contato che quattro riportavano associazioni o correlazioni significative con gioco e perdita dell’udito o acufene.
Sebbene limitate, le prove suggeriscono che “il gioco può essere una fonte comune di ascolto non sicuro, che potrebbe mettere molte persone in tutto il mondo a rischio di perdita permanente dell’udito e/o acufene”.
Nello studio, guidato dalla dall’audiologa ed epidemiologa Dottoressa Lauren Dillard della Medical University of South Carolina, è stato evidenziato che “coloro che giocano regolarmente, rispetto a quelli che non lo fanno, hanno maggiori probabilità di sperimentare acufeni, perdita dell’udito misurata alle alte frequenze e difficoltà uditive percepite”. Inoltre, la Dottoressa Dillard sottolinea che “le persone che giocano ai videogiochi per periodi più lunghi corrono un rischio maggiore di sviluppare perdita dell’udito o acufene”.
I ricercatori concludono suggerendo la necessità di ulteriori ricerche su queste relazioni, inclusa l’identificazione delle popolazioni di giocatori ad alto rischio di ascolto non sicuro. Ciò aiuterebbe a informare e perfezionare gli interventi che possono prevenire la perdita dell’udito e l’acufene tra i giocatori.